Quando il gioco scorretto alla fine produce un risultato non negativo, resta l’attenuante morale del fine un po’, come dire, machiavellico, in cui il Principe ha un fine, un oviettivo, da raggiungere ad ogni costo, anche a scapito della propria immagine, in quanto, il risultato alla fine, abbaglia e nasconde la strada percorsa per raggiungerlo.

Ma quando questo non accade, quando cioè lo sforzo profuso anche in modo machiavellicamente scorretto, non porta al raggiungimento dell’obiettivo, ciò che resta, non è altro che la brutta figura rimediata per la sconfitta e per il becero tentativo vile di raggiungere la vittoria con metodi a dir poco non convenzionali.

Stiamo parlando, ovviamente, di Strootman, dell’ormai già famosso tuffo di Strootman in area di rigore della Lazio sanzionato con il penalty dall’arbitro Orsato e successivamente trasformato “dar viceré de Roma” Daniele De Rossi.

Le squadre vanno a farsi la doccia di mezza partita in parità, sull’1 a 1.

La Roma però entra in campo più rammollita del primo tempo e nonostante i due calci di rigore negati alla Lazio (entrambi c’erano), finisce sconfitta per 3 a 1 con doppietta di uno scoppiettante Keyta e goal di Basta, che non segnava da tre anni.

Termina così l’ultimo derby der pupone, sconfitto tristemente in casa dall’ospite del momento: la Lazio.

Resta la brutta figura rimediata dai giallorossi per la sconfitta meritatissima, la pessima figura più che cercata da Strootman per il tuffo olimpionico e la potenziale squalifica per tre giornate grazie alla prova TV, la netta superiorità dei biancocelesti e il secondo posto con annessa qualificazione diretta in Champions in bilico dopo la solita ormai bella prestazione del Napoli a Milano che annienta l’Inter a casa sua.

Beh, dopo quest’annata, per fortuna la tanto agognata “moviola”, dall’anno (calcistico) prossimo, farà ingresso in campo insieme ai 22 calciatori e ai già tanti, troppi arbitri presenti.

Insomma, più che materiale per la moviola, questa partita partita ha fornito solo materiale per Cristiano Militello e la sua rubrica Tutti giù per terra.

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