Stavolta avevano cominciato con il fratello dell’arbitro Orsato, sfegatato tifoso bianconero, come prova della sua corruzione, come se un arbitro non potesse avere fratelli tifosi di una squadra di calcio. Ovviamente non era il fratello di Orsato ma un cugino di suo padre.

Poi hanno pescato un labiale di Tagliavento, quarto uomo in Inter-Juve, che diceva qualcosa che facesse rima con “iamo” e subito era diventato “nel recupero vinciamo”.

La frase era “di recupero quanto facciamo?” ma chi cerca un alibi per l’insuccesso ha la fantasia più aguzza di chi invece è appagato dalla vittoria e riesce a masturbarsi il cervello in un modo scandaloso peggio di un film di Rocco Siffredi.

scudetto al NapoliNapoli piange. La frustrazione dilaga. L’altalena della speranza scudetto, dondolata violentemente soprattutto nelle ultime giornate di campionato quando il Napoli con un effetto molla devastante per i fegati, aveva dapprima illuso i fedeli per poi lasciarli con la sola bile nella bocca.

L’euforia del goal di Koulibaly, che ha contribuito a rinpinguare le casse dei produttori di fuochi pirotecnici, ha causato un elevato numero di litigi coniugali, dove le mogli hanno esatto dai mariti di liberare lo spazio negli scantinati occupato da montagne di fuochi d’artificio pronti ad illuminare il cielo di Napoli il giorno della consacrazione ufficiale del terzo scudetto azzurro.

Ma come profetizzava tragicamente l’inno cantato al San Paolo, “abbiamo un sogno nel cuore”, il sogno, non solo è rimasto nel regno di Morfeo, ma si è addirittura trasformato in incubo e il terzo scudetto, invece di finire sulle maglie della squadra, è rimasto tristemente sulle spalle o sui polpacci di qualche surrogato di amebba la cui unica aspirazione era scendere in piazza con la sua bandiera azzurra. Gli è rimasta solo l’asta e ora non sanno dove riporla.

Accade allora che, nell’epoca dei social, questi esserini si riuniscono e organizzano la loro festa denominata “Lo scudetto dell’onestà”, come nel 2016 del resto, quando arrivarono ancora secondi dietro la Juve.

Quando arrivano terzi, come nel 2017, non hanno alibi e allora non fanno nessuna festa.

L’appuntamento comunque, sembra essere per domenica 27 maggio, per chi volesse vedere tanti frustrati tutti insieme, in piazza Plepiscito a Napoli, ovviamente.

Special guest il sindaco De Magistris, che quest’anno si è schierato direttamente e ufficialmente, minacciando di riprendersi, un giorno, tutto quello che spetta a loro di diritto.

Caro De Magistris, meno male che il Napoli non ha vinto lo scudetto, che a far sfilate sulle sue strade, ci sarebbe stato overbooking nei Pronto Soccorso di tutti gli ospedali partenopei.

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