Il calcio è gioia, è passione, è sentimento, è romanticismo.

Certo, per molti, non per tutti. Per alcuni è tutte queste cose solo se si vince. Per altri non è nulla di queste cose ma è simbiosi con i colori indistintamente dai risultati. Per me è gioia, passione, sentimento e romanticismo, per questo, quest’anno, lo spazio per la squadra del cuore sarà condiviso e non più esclusivo.

La cessione di Dybala alla Roma ha sancito definitivamente la fine, per quanto mi riguarda, del sentimentalismo nel mondo del calcio e, checché ne dica Aurelio De Laurentiis, i primi a calpestare il manto verde della speranza dell’immortalità del sentimento nel calcio, sono proprio i presidenti.

Gli occhi ciechi e le menti ottuse dei tifosi che ai scazzottano al bar dello sport, non lo accettano ma, la gestione Del Piero, da parte della dirigenza Agnelli, è un caso emblematico che prova inequivocabilmente la mia tesi.

La prova che le bandiere non esistono più la danno prima di tutto i presidenti, la cui intransigenza all’atto della firma di un contratto, anche con cifre in bianco, caso Del Piero docet, è eclatante.

L’ultimo caso, è proprio quello di Paulo Dybala, prese e gestito fino ad un certo punto, come futuro simbolo della Juventus, nonostante fosse allenato dal frantuma-top-player piu in gamba della storia del pallone: Massimiliano Allegri!
La venuta in bianconero poi, del manager più fallimentare della storia della Ferrari, ha fatto il resto.

La spocchia mostrata da Arrivabene dopo il “licenziamento” a parametro zero di Dybala, ha l’aspetto di un imbecille che esulta per essersi evirato dopo avergli diagnosticato un unghia incarnita. Il guaio è che nessuno ancora, gli ha detto che ha tagliato il dito sbagliato.

Adesso, mentre la “sua” Juve ne prende 4 (3 dall’ex Morata) dall’Atl. Madrid, Dybala comincia a incantare i tifosi capitolini con tocchi che solo lui ancora riesce a fare.

A 4 giorni dall’inizio del campionato, la sempre più vecchia e sempre meno signora, è alle prese con una rosa confusa e in confusione che rispecchia in pieno l’idea di calcio di Allegri: il nulla!

Continuare a criticare Allegri ormai, è come sparare sulla Croce Rossa, definire incapace la dirigenza, invece, è un diritto che ogni tifoso dovrebbe far valere, fosse anche solo per aver costretto noi tifosi a farci venire la pelle d’oca per una quadripletta del grande ADP non in binconero ma in Sydney – Wellington.

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