Se ci fosse una International League come c’è in tutte le nazioni, molte delle squadre italiane che oggi militano in Serie A, giocherebbero nella serie B di questa fantomatica Internatioal League, il resto delle squadre della nostra Serie A invece, a stento militerebbe in una serie semi professionista.
Per la seconda volta consecutiva siamo fuori dalla fase finale dei Mondiali di calcio.
Se avessimo scelto di non partecipare per ragioni politiche, protestando per le tante, troppe morti a causa della scarsa sicurezza nella costruzione degli stadi in Quatar, avremmo fatto più bella figura agli occhi del mondo intero, invece al mondo sportivo, e non solo, rimarrà l’immagine ridicola di Ciro Immobile che steso in area dopo aver simulato un fallo, si rialza e corre dietro ai compagni che, mentre lui sfoggiava al mondo intero la peggior figuraccia della sua carriera, correvano a festeggiare il goal di Barella (Belgio – Italia Euro 2021).
Ecco, l’Italia è questa. Una manica di simulatori con il delirio di magnificenza.
Il calcio italiano è diventato ormai mediocre da anni e il non raggiungimento della fase finale dei kondiali, per la seconda volta di fila, ne è la prova inconfutabile.
Nel mare di mediocrità, anche calciatori poco più che mediocri, come Berardi, Locatelli sembrano diventare fuoriclasse insostituibili.
Per non parlare del reparto offensivo. Belotti non giocherebbe titolare nemmeno nella Championship inglese o nella Secunda Division spagnola, in Italia invece, è titolare in nazionale.
Lo stesso, vergognoso, Ciro Immobile, scarpa d’oro in Italia, oltre le Alpi diventa quel ridicolo simulatore che riesce a segnare la stratosferica cifra di 2 goal in 6 partite.
Ma l’elenco della mediocrità è lungo, molto lungo. Da De Sciglio a Pessina, da Cragno a Cristante, Bastoni.
Quanti di questi giocherebbero nella massima serie inglese o spagnola o tedesca?
Eppure ancora sento dire che il campionato di calcio italiano è tra i più belli e difficili d’Europa, nonostante le squadre italiane che approdano nelle competizioni europee, continuano a prendere sonori schiaffi e a tornare a casa senza nemmeno giocarsi un quarto di finale.
La Juventus di Allegri, per esempio, è stata annichilita agli ottavi di Champions dal Villareal, 7ª in Spagna.
Già il fatto di portare all’estero un allenatore come Allegri, capace di perdere 2 finali di Champions su 3 con una delle formazuoni juventine più forti di sempre, la dice lunga sulla qualità del calcio italiano.
La Roma, in Conference League 2021, ha preso 6 goal in un solo colpo, da una squadra di cui nessuno conosceva l’esistenza se non insuoi giocatori: il Bodo Glimt.
Nello stesso anno, il Napoli è stato eliminato dalla UEFA League dal Granada, una squadretta di media classifica spagnola.
Insomma, sono finiti i tempi in cui al Bernabeu si faceva la standing ovatio per un Italiano che fece doppietta al Real Madrid. Sono finiti i tempi in cui usciva dal campo un certo Francesco Totti per lasciar posto a un certo Alessandro Del Piero. Oppure difensori del calibro di Nesta, Cannavaro, Maldini, Ferrara e Co.
Il calcio italiano va rifondato dal basso. Dai vivai e da allenatori in grado di far giocare un promettente diciottenne in prima squadra invece di mandarlo “a fal le ossa” in squadre minori.
Non meravigliamoci quindi, se forse rivedremo la fase finale di un mondiale tra 4 anni. Siamo la serie B del calcio. Rassegnamoci.
Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani.
Questa era la formazione titolare della nazionale che portò a casa il titolo mondiale nel 1982, battendo il fortissimo Brasile di Socrates, Falcao, Zico e Co.
Qualcuno ricorda a memoria, senza l’ausilio di google, la formazione titolare della nazionale che è stata appena cacciata dai mondiali? E qualcuno, ricorda a memoria la formazione della nazionale di sVentura che 4 anni fa ci riservò lo stesso risultato?