Mancano ancora 28 giornate al termine di questo campionato e già nemmeno più il VAR è cosa buona.

Manco a farlo apposta, chi piange (ma non mi dire) e grida (jamm ja) allo scandalo, è il popolo tifoso azzurro del Napoli.

Sacrosan…(Gennaro)…to sarebbe stato il rigore a favore del Napoli contro l’Atalanta al minuto 86 con la squadra di casa in vantaggio per 2 a 1, ma né Giacomelli in campo (e ci può stare), né i voyeur del VAR (imperdonabili) si accorgono del placcaggio stile rugby di Kjaer su Llorente.

Apriti cielo, sputafuoco Vesuvio, scetate San Gennaro. A Napoli si grida allo scandalo. C’è chi parla di disintossicazione dal calcio per riuscire a non seguire più la squadra del core. Qualcun altro, non vede altra soluzione che ritirare la squadra dal campionato, ma qui siamo al core business dei vasci dei quartieri spagnoli (nota zona di Napoli).

Ovviamente l’errore arbitrale, è tutta una macchinazione organizzata per allontanare gli azzurri nientepopodimeno che… dalla Juventus, nonostante il divario in classifica tra le due antagoniste degli ultimi anni sia già abbastanza marcato.

In testa, quasi come al solito, una Juve disorganizzata e ancora lontana dal Sarrismo napoletano ma pur sempre una cagna costantemente incinta di fuoriclasse, e dall’altra, un organico stagnato con prestazioni pari ad un encefalogramma di un cadavere in putrefazione.

ADL, che pur di sembrare un tifoso del Napoli, venderebbe sua madre sui mercatini ambulanti di Piazza Garibaldi, ma la sola cosa a cui punta è arrivare secondo, terzo o quarto, grida allo scandalo per accattivarsi la simpatia del tifo più romantico d’Italia, e mentre Inter, Roma e Atalanta seguono la Juve nela zona Champions al momento, il Napoli occupa a zona anonima… per colpa della Juventus ovviamente.

I tifosi, dal canto loro, hanno evidentemente la memoria più volatile del somaro che li rappresenta e dimenticano, che tra le poche partite di quest’anno trasformate in 3 punti, c’è quella con la fiorentina, dove stranamente, il solito Mertens, che bisognerebbe puntellarlo per evitare di farlo cadere, detentore della palmares europea di tuffi, fa la cosa che gli riesce meglio: inciampa su se stesso, e beffa l’arbitro che concede un rigore più inesistente di babbo natale.

Che Mertens barcolli se un avversario starnutisce, ormai è di dominio pubblico, ma che ci caschi anche il VAR, è difficile da digerire.

Altrettanto difficile da digerire quindi, l’andamento mediocre del Napoli di quest’anno, che disegna una classifica quanto mai pertinente con gli azzurri al sesto posto, a favore della Juventus ovviamente che ancora non ha avuto “favori” arbitrali se non un severo secondo giallo a Cassata nell’ultima Juventus Genoa.

Certo che la memoria gioca davvero brutti scherzi al popolo più scherzoso d’Italia unico ad inventare scudetti dell’onesta e senza errori arbitrali.

Praticamente, se giocasse un campionato da solo, riuscirebbe ad arrivare secondo e prendersela con il vincitore… fantastico Napoli.

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