Che quest’anno per la Juve non sarebbe stato un anno di trofei e di finali (perse) lo si era capito gia dalla serata di Cardiff, quando Dani Alves tolse il ciuccio dalla bocca di Paulino Dybala, frantumando lo spogliatoio come un vaso di cristallo scaraventato violentemente a terra dalle braccia di Dwayne Johnson.
Alla partenza di Dani Alves, ha fatto seguito quella di Bonucci, forse il difensore più forte al mondo.
Allora quando perdi il difensore più forte al mondo, devi prendere il numero 2, il numero 3 al massimo, se proprio vuoi accontentarti, prendi il numero 4.
La Juve non ha fatto nulla di tutto ciò, e ricomincia la stagione 2017-18 come una vecchia e presuntuosa Signora (mai soprannome fu più adatto).
Un allenatore che non è certo il top, al quale è stato appena rinnovato il contratto dopo che la società ha fatto la sua scelta tra lui e Bonucci appunto, scegliendo di arruolare un non top-coach e lasciar partire un top-player.
Eppure le due finali di Champions perse in 700 giorni dovevano attribuire a qualcuno le colpe visto che inevitabilmente i meriti vanno al vincente.
La difesa bianconera non è più quel baluardo che ha spaventato chiunque se la trovasse di fronte e visto che manca Bonucci, una domanda io me la porrei.
Il gioco è il solito gioco noioso, ovvio frutto della incapacità del mister di coniare un metodo tutto suo, un gioco divertente che dia spettacolo e per cui vale la pena pagare un biglietto allo stadio, che fin quando sei all’Allianz Stadium, ci pensa la struttura, ma in trasferta, se non ci pensa la squadra di casa a dare spettacolo, difficile vederlo dai bianconeri.
Quest’anno quindi, sotto a chi tocca. La vecchia signora ormai è una milf presuntuosa, a tratti vanitosa, proprio come una milf che non ha nulla di cui vantarsi, più debole degli anni passati, più brutta degli anni passati, più inconcludente degli anni passati.
Noi tifosi, ci siamo anche un po’ scocciati di portare a casa scudetti su scudetti e inanellare fallimenti su fallimenti nelle competizioni che contano.
Gli scudetti sono ambizioni da Napoli, Roma, Lazio in un campionato mediocre come quello italiano.
Noi siamo la Juve, abbiamo ben altre aspirazioni.