Già me lo immagino il mio vicino. Quello del piano di sopra. Telecomando in mano, divano di fronte al televisore, canale 251 di Sky e manico della scopa… quella che usa sbattere sul pavimento quando la Juve perde.

Eh già, il tifoso napoletano è strano. A metà strada tra il frustrato e il nulla.

Quando la Juve è uscita dalla Champions, ha battuto così forte la scopa sul suo pavimento che avrà fatto saltare qualche mattonella, ne sono sicuro.

Eccitato con quello strumento fallico nella mano a sbattere sul pavimento per farmi sentire tutta la sua gioia.

Così quando a febbraio la Juve fu sconfitta con un rigore di Insigne.

Ma si sa, il tifoso napoletano, non avendo abbastanza soddisfazioni dalla propria squadra, sopperisce la lacuna con le sconfitte della Juventus.

Un po’ come il marito che si appaga soltanto nel guardare la moglie a letto con un altro.

Ma ieri sera no. Ieri sera, a 500mt dal Diego Armando Maradona, alias San Paolo, non ho sentito battere nessuna scopa, ma il mio vicino ha sentito me… due volte!

Ieri sera il manico di scopa è stato riposto altrove… dove? Chi lo sa?

Perfino il Mattino, testata giornalistica partenopea a diffusione nazionale, stamattina se la prende con l’arbitro, reo di non aver fischiato un rigore (sacrosanto, per carità) su Zielinski ma si dimentica l’entrata killer di Lozano su Chiesa.

Ma i tifosi napoletani sono così. Hanno bisogno di una tragedia per piangere. Qualcuno a cui dare la colpa per le incapacità proprie.

Alla fine, dopo 7 lunghi mesi e dopo aver disputato già la partita di ritorno, si è giocata la partita di andata tra la Juventus e la ASL di Napoli. Forse avrebbero fatto bene a giocarla ad ottobre invece di trovare scuse per non disputarla.

Ieri sera, seppur solo per un tempo, si è vista la Juve che da quando è allenata da Pirlo, non si era mai vista. Mai viste così tante verticalizzazioni. Molte più ieri sera che in tutte le partite disputate da agosto ad oggi.

Cuadrado e Danilo da una parte e Chiesa e Alex Sandro dall’altra.

Il solito Cuadrado devastante per qualsiasi difesa con un Danilo inarrestabile.

A sinistra invece, solo un Chiesa² (Chiesa al Cuadrado, per fare un gioco di parole) ha sopperito a un Alex Sandro poco brillante, come le sue ultime uscite purtroppo.

Il vero motore di questa Juve, Federico Chiesa, è da sempre, ma stasera più che in altre occasioni, quel quid in più. Una rogna per Di Lorenzo e Lozano.

Sul primo goal ha letteralmente imbambolato Hisahy e il piccolo Insigne e messo al centro un pallone che CR7 non ha potuto sbagliare come ha fatto al 2º minuto su assist di Cuadrado.

La formazione che Pirlo non ha mai schierato da quando allena e che finalmente ha fatto vedere un po’ di Juve.

Considerando i punti regalati, come i 5 al Benevento, i 2 al Crotone dell’andata, i 2 al Torino, i 2 al Verona e via dicendo, per colpa di un allenatore troppo inesperto per gestire la Juve, a quest’ora forse, si stava parlando di altro e non di corsa alla qualificazione Champions.

A proposito, ieri il Porto ne ha presi 2 dal Chelsea!

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