Si sa, Napoli Juve a Napoli è un classico più classico di Pulcinella, e Pulcinella non faceva un passo senza il suo cornetto rosso.

Eh si, Napoli è una delle città più scaramantiche in Italia e forse nel mondo. Se giri per i vicoli di Napoli, trovi aglio e corni rossi appesi dappertutto contro il malocchio.

Il napoletano è superstizioso, si sa, e porta i suoi oggetti contro la “ciorta” dappertutto, anche allo stadio.

Ieri però, sembra proprio che di questo amuleto, allo stadio San Paolo, ne erano sprovvisti.

La maledizione del Napoli di non riuscire a vincere contro le piccole, in campionato, che troppo spesso attanaglia la classifica del Napoli, ha colpito anche ieri.

Ebbene si, ieri il Napoli ha giocato contro una piccola (e piccola è un complimento) Juventus.

Sembrava che si disputasse un incontro tra il Barcellona di Messi e il Benevento Calcio di Marco Baroni.

Una Juve veramente piccola. Schiacciata nella metà della sua metà campo per 89 minuti.

I guanti di Rafael sono tornati in borsa più lindi di quando ne sono usciti.

Il goal è stato un preludio di un’apocalisse verosimile quanto la profezia di Nostradamus e la fine del mondo il 21 dicembre del 2012.

Una Juve così piccola forse non si era mai vista, nemmeno ai tempi bui di Maifredi.

Come uno scolaretto, che perisce la spavalderia e l’arroganza del bullo della classe, preso a cancellinate intrise di gesso, in faccia e sulle spalle.

Un possesso palla simile ad una partita Real Madrid – Scafati (Under 5), con uno schiacciante 61% a favore dei partenopei e un 39 da spartirsi tra Juventus e raccattapalle.

La Juventus praticamente, non ha dato al Napoli la necessità di difendersi, lasciando da solo uno sconsolato Higuain proprio nel giorno in cui il Pipa aveva più bisogno di un abbraccio morale da parte dei compagni.

I tabellini dicono: Napoli Juve 4 tiri in porta dei bianconeri contro 17 dei padroni di casa.

Inutile aggiungere altro. Il Napoli continua a perdere punti con le provinciali e questo è accaduti anche ieri.

Ora la cronaca tecnico/sportiva resterà nelle parole del dopo-partita di Allegri, che ha, a suo favore, ancora una possibilità per dimostrare a tutti, e anche a se stesso, che la Juve sa anche giocare a calcio.

Già dopodomani infatti, c’è il ritorno di Coppa Italia ancora al San Paolo, ancora tra Napoli e Juventus.

Se nella partita di ieri la Juve non aveva nulla da difendere, non oso immaginare come giocherà mercoledì visto che i bianconeri sono già (diciamo) forti del vantaggio dell’andata per 3 a 1.

Che brutta Juve

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1 COMMENT

  1. Resta un solo rammarico, che a volte i punti cardine degli azzurri, i giocatori chiave vengono meno alle occasioni importanti (vedasi Mertens), falli’ il goal del 3-2 a Madrid, falli’ il goal del forse momentaneo 2-2 allo Stadium andata di quella partita che avrà una vera fine solo tra 2 giorni. E io continuo a chiedermi.. è sempre una questione di mentalità,di sudditanza psicologica contro il “blasone” o semplice giornata storta? Forse un campione affermato la’ davanti avrebbe cambiato la partita, anche se lo stesso PIPITA non l’ha mai fatto? Questione di agli, cornicelli o dottrina?

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